lunedì 27 giugno 2011

John Banville Dove è Sempre Notte

John Banville Dove è Sempre Notte, Guanda 2007

voto 8,5/10

Nell'Irlanda degli anni Cinquanta, un giallo cominciato per caso apre uno scrigno di turpitudine e misteri nell'alta borghesia dublinese. Il dottor Quirke è uno stimato anatomopatologo che si improvvisa detective deciso a risolvere il 'caso' di Christine Falls, che lega la misteriosa ragazza deceduta alla ricca e potente famiglia del medico. Quirke si troverà ad affrontare un omertoso perbenismo deciso a coprire depravazioni fisiche e morali, dal cui turbine di amore e morte, religione, denaro e potere, arriverà, ormai vecchio, a scoprire scioccanti verità tanto su se stesso che sulla realtà che lo circonda. La scrittura di Banville è piacevole e raffinata; il complesso intreccio viene costruito magistralmente con improvvisi picchi rivelatori che accompagnano protagonista e lettore verso la risoluzione del mistero. Quello che non rende eccezionale questo bel libro è un'atmosfera noir po' troppo stereotipata ( lui improvvisato investigatore alcolizzato e inquieto per amori perduti) unita a personaggi credibili e coerenti ma purtroppo deboli e un po' superficiali; una nota stonata in quello che è sicuramente un romanzo ottimo ma, purtroppo, visto le sua potenzialità, non memorabile.

martedì 7 giugno 2011

Joseph Wambaugh I Ragazzi del Coro

Joseph Wambaugh I Ragazzi del Coro, Einaudi 2006

voto 9/10

Se un affermato maestro del genere come Ellroy ritiene Wambaugh lo scrittore che più lo ha influenzato un motivo c'è di sicuro. L'autore de I Ragazzi del Coro è stato, prima di dedicarsi alla scrittura, marine e poi poliziotto a Los Angeles fino al 1974. Proprio di un gruppo di agenti di L.A., e del loro inusuale rito di fine turno, parla questo bellissimo libro. Dieci poliziotti di basso grado sono soliti riunirsi al parco MacArthur una volta 'smontato' per smaltire, tra litri di alcol e sigarette 'donati' dai cittadini e in compagnia di donne lascive, il peso delle proprie vite lavorative e sentimentali. Nella Los Angeles intrisa di Storie di Ordinaria Follia questi antieroi, a volte veramente eroici, altre tragicamente umani, si scontrano con le realtà ai margini della giungla metropolitana di metà anni Settanta, tra prostitute, folli romantici, spacciatori e drogati in un'eco continua di violenza fisica e morale. Bella e piacevole la scrittura di Wambaugh, cruda in immagini e linguaggio senza però tralasciare toccanti momenti tragicomici.


Una volta mi sono beccato due giorni di sospensione quando sono andato a dare la notizia a quella stronza di Watts. Il suo vecchio si era fatto sbudellare a coltellate in una rissa al biliardo. Ho bussato alla porta e quando lei mi ha risposto ho detto: « è lei la vedova Brown?» Lei ha detto « No, non sono vedova» , e io ho detto « Col cazzo che non lo è ».

Jason Buhrmester La Grande Rapina ai Led Zeppelin

Jason Buhrmester La Grande Rapina ai Led Zeppelin, Fanucci 2010

voto 7/10

California anni Settanta, un gruppo di giovani ladri scalcinati si trova in seguito a un'improbabile serie di vicende a pianificare una rapina nientemeno che ai Led Zeppelin. Libro leggero e molto piacevole.