Michael Gregorio Critica della Ragion Criminale, Einaudi 2006
voto 8/10
Nei cenni biografici del risvolto si legge solamente “Michael Gregorio insegna filosofia”, e non poteva essere diversamente visto il titolo dell'opera. Forse azzardata ma sicuramente rispettosa la scelta dell'autore ( in realtà degli autori, poiché Michael Gregorio è lo pseudonimo utilizzato dall'inglese Michael J. Jacob e da sua moglie, l'italiana Daniela De Gregorio ), che storpiando il titolo della celebre opera di Kant fa diventare il grande filosofo uno dei protagonisti di un noir ambientato nella Prussia di inizio Ottocento. Una serie di omicidi rituali terrorizza Königsberg, già in allarme per l'avanzare delle truppe francesi, e, con il constante riferimento di Kant, Stiffenis viene chiamato a indagare. L'aspetto narativo più riuscito è sicuramente l'ambientazione; la città è una sorta di New Orleans di inizio Novecento dove, tra fango, nebbia, freddo e ratti si alternano razionalità ed esoterismo, vicende storiche e pretesti narrativi, potere e miseria, tragedie famigliari e sociali. L'idea di Gregorio è sicuramente ambiziosa e originale ( pur rientrando nel filone faction ) ma forse un po' pretenziosa. La narrazione comincia in modo accattivante per poi diventare discontinua, singhiozzante e, inevitabilmente, noiosa. Anche il rapporto di Stiffenis con Kant, chiaro riferimento paterno, poteva essere sviluppato in modo più organico, così come le argomentazioni e le discussioni puramente filosofiche. Nota di merito va invece a Mario Marchetti per la riuscita traduzione italiana, farcita di un lessico ricercato, forse un po' obsoleto ma sicuramente rigoroso e stimolante.